Stato dell’arte e future prospettive della Stimolazione Biofisica
Stato dell’arte e future prospettive della Stimolazione Biofisica
La Chirurgia della Mano e Gruppo Multimedica utilizzano la tecnologia dello stimolo biofisico per il trattamento dell’articolazione, scopriamo insieme di cosa si tratta!
La Stimolazione Biofisica, definita anche, in maniera inappropriata, come magnetoterapia, è oramai una terapia ampiamente diffusa in tutto il mondo nel campo ortopedico e traumatologico per accelerare la guarigione di una frattura o per una azione antinfiammatoria e di protezione della cartilagine a livello articolare. A tale proposito, sono usciti due articoli, a firma, tra gli altri, del Prof. Massari, direttore di Clinica di Ferrara, e del Dr. Falez, attuale presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT), che fanno un punto sullo stato attuale di questa terapia e delle sue prospettive future.
Questi due articoli, uno pubblicato su una nota rivista internazionale di ortopedia (International Orthopaedic) e uno sulla rivista nazionale di Ortopedia (GIOT), sottolineano come questo tipo di terapia abbia la sua efficacia comprovata da numerosi studi (molti dei quali italiani), tanto che in molti di questi viene paragonata ad un farmaco. Ma questi articoli mettono anche in evidenza che, come un farmaco è caratterizzato dalla propria molecola, così ogni dispositivo è caratterizzato dal proprio segnale. E poiché attualmente è presente nel mercato italiano una pletora di dispositivi per “magnetoterapia” o “CEMP”, privi di documentazione clinica che ne documentino l’efficacia e la sicurezza biologica, l’impiego di un dispositivo di Stimolazione Biofisica deve fondarsi su documentate esperienze cliniche condotte con il dispositivo stesso che comprovino:
- la sicurezza elettrica del dispositivo;
- la sicurezza biologica, intesa come assenza di effetti collaterali;
- l’efficacia del dispositivo nella specifica patologia, dimostrata da studi clinici;
- l’assenza di controindicazioni specifiche per il paziente che dovrà utilizzare il dispositivo medico.
Pertanto, nella pratica clinica, la prescrizione all’uso della Stimolazione Biofisica, deve essere eseguita dal medico che ha in cura il paziente e si deve fondare su una corretta diagnosi e su una specifica indicazione all’uso del dispositivo più idoneo.
Per questo tipo di terapia, oltre alle indicazioni prima citate, si stanno sviluppando anche nuovi campi di applicazione, grazie a numerose ricerche in atto in tutto il modo, compresa l’Italia. Tra questi possibili nuove indicazioni sono comprese il trattamento delle lesioni tendinee e le ischemie.